domenica 11 dicembre 2022

LA VERA STORIA DI SANTA LUCIA

In questo periodo di avvento, di luci sfavillanti e negozi affollati, ho sempre il desiderio di riscoprire una dimensione più silenziosa, profonda e spirituale dell'esistenza..Ma come proporre ai bambini un viaggio natalizio più "intimo" che vada al di là dei più noti personaggi come Babbo Natale e la Befana? Alcune figure storiche e religiose della nostra tradizione secondo me ci possono aiutare in tal senso..Così dopo aver raccontato a mio figlio la storia di san Nicola il 6 dicembre, mi sono imbattuta quasi per caso nella nostra piccola biblioteca in questo libro..
Si tratta di una lunga lettera che santa Lucia scrive ai bambini, accompagnata nella parte finale da alcune filastrocche..è un libro semplice nella scrittura e nei contenuti, piuttosto datato ma proprio per questo ha attirato la mia attenzione, perchè ha il sapore delle "cose di una volta"..mi piace soprattutto la figura di questa coraggiosa ragazza che dal lontano passato ci parla ancora di LUCE e di attenzione per i più piccoli, non in modo consumistico, ma con semplici gesti e doni che fanno riscoprire il vero valore delle cose.. Ho proposto quindi il libro a mio figlio che lo ha trovato interessante e per questo abbiamo deciso di condividerlo con i nostri amici, vicini e lontani.. Abbiamo provato a riassumere insieme una parte della storia che vi proponiamo di seguito..il nostro testo non è sempre "lineare" sintatticamente ma ho preferito rimanere il più possibile fedele al racconto di mio figlio..e poi mi piaceva l'idea che fosse un bambino con le sue parole a ri-narrare la storia ad altri bambini..i disegni invece li ho fatti io traendo ispirazione dalle illustrazioni del libro..
"Santa Lucia nacque il 13 dicembre nella città siciliana di Siracusa nel IV secolo d.C. In quei tempi dominavano gli antichi romani e, sapendo che Lucia seguiva la religione cristiana, le fecero molto male ai suoi occhi e la uccisero. Arrivata in paradiso, si trovò davanti ad un cancello e San Pietro le venne ad aprire. San Pietro appena la vide, decise di metterle al posto degli occhi due stelle. Egli la lodò molto e fece venire in mente a Lucia, la sua decisione: rendere felici i bambini con i giochi che loro desideravano. San Pietro le disse che il suo desiderio era il più bello che avesse mai sentito e che però c'erano già altre persone che facevano questo lavoro: c'era San Nicola, che tutti chiamiamo Babbo Natale, che la notte del 24 dicembre scendeva giù dai camini a portar doni a tutti i bambini. La Befana, che con la sua scopa volante, la notte dell'Epifania, lasciava i regali dei bambini nelle loro calze. Ma Santa Lucia non aveva né una slitta, né una scopa.... Come avrebbe fatto? Intanto mentre pensava al suo "mezzo di trasporto", preparava i suoi biscotti preferiti chiamati gli Occhi di Santa Lucia che avrebbe voluto portare a tutti i bambini. Così la Santa decise di assumere un asinello.
Ma l’asinello doveva essere nutrito e accudito ogni giorno, così Lucia vide un vecchio signore e gli chiese se voleva un lavoro come aiutante. Il signore accettò. Si chiamava Castaldo, aveva un grosso cappotto nero da dove spuntava il suo naso rosso per il freddo e anche perché l’uomo, qualche volta, beveva di nascosto un po’ di vino.
Nelle sere prima del 13 dicembre, si sente suonare un campanellino; è quello di Santa Lucia che lo suona ricordando ai bambini di spedire le letterine con le loro richieste. La sera del 12 dicembre, Lucia si fa aiutare da Castaldo a caricare i doni sul carretto che l’asinello traina, e partono. I bambini lasciano dei biscotti per Lucia, della paglia o fieno per l’asinello (oppure i cereali che i bambini mangiano a colazione e zucchero), e una minestra con un pezzo di pane per il signor Castaldo. Una volta che il signor Castaldo aveva bevuto troppo vino, sbagliarono strada e finirono in Svezia dove d’inverno era quasi sempre buio. Da quella volta tornano ogni anno in quella terra e per farsi aiutare a trovare la strada, le ragazze del posto aspettano Lucia portando sul capo una corona con sette candele. "
Dopo aver ri-scritto la storia di Lucia, abbiamo provato a fare delle sagome dei tre personaggi che possono esser proiettate al buio sul muro giocando con le ombre e ri-narrando la storia durante la notte tra il 12 e il 13 dicembre..e magari leggendo anche una filastrocca! "SANTA LUCIA, SANTA LUCIA, VERRAI ANCHE A CASA MIA? UN Pò D'ACQUA, UN Pò DI FARINA SULLA FINESTRA METTERò. ACQUA E FARINA PER L'ASINELLO PERCHè IL DONO SIA PIù BELLO. MI PIACERà ANCHE UN DONO PICCINO, RICORDATI SANTA LUCIA CHE SONO UN BAMBINO!"
Alcune sagome le abbiamo fatte ripassando il contorno delle tre figure su cartoncino colorato, altre per "riempimento" sfruttando il vuoto lasciato dalle sagome già ritagliate..quest'ultima tecnica magari è più facile e divertente per i più piccoli!
Per finire vi proponiamo la gustosa ricetta dei LUSSEKATTER (facilmente reperibile online) che mio figlio ha scritto sul nostro quaderno delle ricette da tutto il mondo!
Queste invece sono le "lussekatter candles" (una mia sperimentazione!) fatte con la pasta di sale e seguendo la stessa tecnica di "arrotolamento" dei tipici dolcetti svedesi..
"..per portare luce e calore nelle buie notti invernali" e riscoprire un Natale diverso che dimora nel profondo di ciascuna e ciascuno di noi..auguri di cuore

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